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martedì 17 novembre 2015

Fuori (16-11-2015)

Agnese ha trentacinque anni e da quattro le sue giornate iniziano e finiscono tra le mura di un carcere. Ma oggi è un giorno speciale. È il suo compleanno e la attende un regalo. Un giorno fuori.
L’istinto di Agnese sarebbe quello di limitarsi a respirare l’aria fresca e a cercare il calore di un uomo. Ma non ci riesce. C’è un pensiero più forte che la scuote: quello di una ragazzina che da molti anni, per decisione di un tribunale, non può più rincontrare. Si chiama Zoe, ed è sua figlia.
Un giorno per riannodare i fili di un rapporto spezzato è poco. Il rischio di un incontro proibito, che nessun giudice approverebbe, è alto. Ma Agnese decide di accettare la sfida.
Madre e figlia, in quelle poche ore, cercheranno di conoscersi e ritrovarsi.

Tra commedia, realtà e tenerezza, Isabella Ragonese ci porta nel mondo difficile della droga, della detenzione e di una maternità sofferta.
Una produzione tutta al femminile: autrice-detenuta, sceneggiatrici, protagonista, regista e produttrice per la seconda edizione dei: I “Corti” del premio Goliarda Sapienza.
Si tratta di progetti di forte impatto sociale ed emotivo, narrazioni legate all’attualità e alla difficile condizione di chi è recluso.
Il talento artistico di Monica Zapelli, Anna Negri, Isabella Ragonese e la concretezza produttiva Laurentina Guidotti al servizio di questo spaccato femminile: un piccolo film verità.

“Fuori” è tratto da una storia vera ed ho subito sentito quanto prezioso era il materiale che mi era stato affidato.
È un film sullo sguardo neutrale, candido, di chi rivede il mondo dopo anni di clausura.
Da una parte le percezioni fisiche, sensoriali, dall’altra quelle del forte impatto emotivo, come se la protagonista fosse senza pelle quando si confronta con le emozioni degli altri, il proprio passato e la sensazione sconosciuta di libertà, seppure a tempo determinato.
Il fuori racconta ciò che manca dentro, ma paradossalmente tutti i personaggi che Agnese incontra in questa giornata all'esterno sono a loro volta prigionieri di qualcosa.
Lei li guarda con tenerezza e ironia e questo suo nuovo sguardo sul mondo diventa uno specchio di quanto lei sia cambiata mentre gli altri invece sono rimasti immobili.
Tranne qualcuno, che nel frattempo è cresciuto e la mette davanti ai suoi errori, a cui lei può cercare di rimediare in un solo giorno e con le sue poche forze.



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