(Rachele - La macchina di Lucifero)
In un villaggio sperduto, una ragazzina, Rachele, torna dopo quindici anni uguale al giorno in cui scomparve. Il tempo per lei sembra non essere passato, ma la sua presenza invece di essere miracolosa si accompagna a una serie di inspiegabili morti che hanno, evidentemente, a che fare col suo ritorno. Prima muore il padre, successivamente, il cieco del villaggio, un’anziana maestra, infine il parroco don Lucio. Gabriel e Claudia scoprono poi che la giovane tornata al paese è la figlia di Rachele, fuggita a suo tempo in Romania per mettere al mondo la bambina concepita dopo uno stupro. Era stato proprio don Lucio a molestare la ragazzina scomparsa e l'aveva fatto sotto gli occhi dell'uomo cieco, dell’anziana maestra e con il consenso del padre. Tutti questi personaggi legati tra loro da questo segreto sono deceduti, con un solo sguardo assassino della piccola venuta dal lago. Quel lago che, dopo che "giustizia" è stata fatta, è stato pronto a riaccoglierla, infatti dopo questi eventi Monsignor Antinori scopre che Rachele e la bambina sono in realtà morte al momento del parto. Claudia che nel frattempo ha raggiunto Gabriel, nonostante la sua richiesta di rimanere distanti, gli confida di aver iniziato ad indagare sul suo passato e di avere contattato il maresciallo Marini, il quale le ha rivelato che quella tragica notte alla villa era presente una guardia del servizio di vigilanza. Il maresciallo però poco dopo si suicida.
Gabriel affronta assieme a Padre Isaia Morganti il nuovo caso che gli viene affidato dalla Congregazione: in una cittadina sembrano verificarsi insoliti e inspiegabili incendi, e ogni indizio pare condurre a Nadia, una donna dal passato oscuro e misterioso, sopravvissuta indenne alla guerra, fatta eccezione per una piccola macchia rossa nel suo occhio sinistro. Si tratta in realtà di una scheggia radioattiva. Lo stress della ragazza, vittima di molestie e di ostilità da parte dei colleghi, ha potenziato la radioattività presente nel suo organismo, provocando così gli incendi. Dopo aver rimosso la scheggia di uranio dall’occhio, Nadia ha un incontro in intimità con un giovane che prende fuoco davanti alle sue urla. Intanto, per Gabriel arriva il momento della verità. La morte del Maresciallo Marini e il ritorno di Muster, spronano il giovane gesuita a indagare a fondo sulla natura del suo dono. Decide pertanto di tornare alla villa in cui trascorse la sua infanzia. Chiede a Claudia di accompagnarlo in questo difficile percorso, ma lei, sentendosi troppo coinvolta emotivamente, sulle prime rifiuta. Dopo un incontro con Monsignor Demetrio, che la mette al corrente dei danni neurologici riportati dal nipote la notte in cui cadde con la madre dal tetto della villa, Claudia corre da Gabriel per non lasciarlo solo. Nella villa Gabriel scopre che la stanza che nella sua mente congiunge la vita e la morte è in realtà lo studio del padre. Qui trova un carillon che suona la musica del suo sogno ricorrente. I due decidono di fermarsi per la notte ma dopo poche ore sarà proprio il suono del carillon a richiamare Gabriel nel corridoio dove davanti i suoi occhi si materializzerà lo spettro del padre.
In un villaggio sperduto, una ragazzina, Rachele, torna dopo quindici anni uguale al giorno in cui scomparve. Il tempo per lei sembra non essere passato, ma la sua presenza invece di essere miracolosa si accompagna a una serie di inspiegabili morti che hanno, evidentemente, a che fare col suo ritorno. Prima muore il padre, successivamente, il cieco del villaggio, un’anziana maestra, infine il parroco don Lucio. Gabriel e Claudia scoprono poi che la giovane tornata al paese è la figlia di Rachele, fuggita a suo tempo in Romania per mettere al mondo la bambina concepita dopo uno stupro. Era stato proprio don Lucio a molestare la ragazzina scomparsa e l'aveva fatto sotto gli occhi dell'uomo cieco, dell’anziana maestra e con il consenso del padre. Tutti questi personaggi legati tra loro da questo segreto sono deceduti, con un solo sguardo assassino della piccola venuta dal lago. Quel lago che, dopo che "giustizia" è stata fatta, è stato pronto a riaccoglierla, infatti dopo questi eventi Monsignor Antinori scopre che Rachele e la bambina sono in realtà morte al momento del parto. Claudia che nel frattempo ha raggiunto Gabriel, nonostante la sua richiesta di rimanere distanti, gli confida di aver iniziato ad indagare sul suo passato e di avere contattato il maresciallo Marini, il quale le ha rivelato che quella tragica notte alla villa era presente una guardia del servizio di vigilanza. Il maresciallo però poco dopo si suicida.
Gabriel affronta assieme a Padre Isaia Morganti il nuovo caso che gli viene affidato dalla Congregazione: in una cittadina sembrano verificarsi insoliti e inspiegabili incendi, e ogni indizio pare condurre a Nadia, una donna dal passato oscuro e misterioso, sopravvissuta indenne alla guerra, fatta eccezione per una piccola macchia rossa nel suo occhio sinistro. Si tratta in realtà di una scheggia radioattiva. Lo stress della ragazza, vittima di molestie e di ostilità da parte dei colleghi, ha potenziato la radioattività presente nel suo organismo, provocando così gli incendi. Dopo aver rimosso la scheggia di uranio dall’occhio, Nadia ha un incontro in intimità con un giovane che prende fuoco davanti alle sue urla. Intanto, per Gabriel arriva il momento della verità. La morte del Maresciallo Marini e il ritorno di Muster, spronano il giovane gesuita a indagare a fondo sulla natura del suo dono. Decide pertanto di tornare alla villa in cui trascorse la sua infanzia. Chiede a Claudia di accompagnarlo in questo difficile percorso, ma lei, sentendosi troppo coinvolta emotivamente, sulle prime rifiuta. Dopo un incontro con Monsignor Demetrio, che la mette al corrente dei danni neurologici riportati dal nipote la notte in cui cadde con la madre dal tetto della villa, Claudia corre da Gabriel per non lasciarlo solo. Nella villa Gabriel scopre che la stanza che nella sua mente congiunge la vita e la morte è in realtà lo studio del padre. Qui trova un carillon che suona la musica del suo sogno ricorrente. I due decidono di fermarsi per la notte ma dopo poche ore sarà proprio il suono del carillon a richiamare Gabriel nel corridoio dove davanti i suoi occhi si materializzerà lo spettro del padre.
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