Due fratelli
Le ricerche di Sergio Basso, dopo la confessione del suo tradimento, non danno risultati. Inaspettata arriva una sua telefonata nella quale avverte Angelo che Romano, il killer che lo tiene sotto scacco, gli terrà un’imboscata per ucciderlo. Nello scontro a fuoco tra la squadra di Caronia e Romano, Sergio finisce per fare da scudo ad Angelo, morendo ai suoi piedi. Angelo si dispera, si getta all’inseguimento del criminale senza però riuscire a bloccarlo. Sarà Borghesan a premere il grilletto e a farlo fuori.
Quando Daniela scopre della morte di Basso abbandona la tenuta di Ruggero Santocastro e si precipita in commissariato per condividere il dolore con i colleghi. Ha così modo di parlare qualche minuto con Angelo, al quale comunica di nutrire forti sospetti sulla nuova attività di Blasco, impegnato giorno e notte, al fianco del padre. E quando Angelo la riaccompagnerà avrà da lui una risposta che la manda in crisi: sì quella somiglianza che lei ha notato fra Angelo e Blasco è la somiglianza di due fratelli.
Angelo torna al lavoro. Sente che il vecchio Santocastro è coinvolto fino al collo, ma servono delle prove per dimostrarlo. Decide di trovare a tutti i costi Lo Jacona: è l’unico a conoscere la verità. Grazie a un’intuizione di Corallo si scopre che l’uomo si nasconde sull’isola siciliana di Levanzo. Purtroppo, all’arrivo della Polizia l’ingegnere inizia una fuga folle verso il mare: precipita e muore tra gli scogli. Il viaggio a Levanzo non è però inutile: tra gli oggetti di Lo Jacona, Angelo rinviene un lucido che contiene un tracciato enigmatico. Lo stesso che poche ore dopo troverà anche tra le carte che Adele stava studiando prima di essere uccisa. Caronia sovrappone i lucidi sulla mappa dell’acquedotto cittadino e finalmente comprende che l'acquedotto di Palermo est è stato segretamente modificato affinché riprendesse il percorso dell'antico acquedotto arabo e dirottasse l’acqua verso il complesso turistico in costruzione a Pietre Varate. Ma chi dirige questa grande speculazione ai danni dei palermitani?
Quando Daniela scopre della morte di Basso abbandona la tenuta di Ruggero Santocastro e si precipita in commissariato per condividere il dolore con i colleghi. Ha così modo di parlare qualche minuto con Angelo, al quale comunica di nutrire forti sospetti sulla nuova attività di Blasco, impegnato giorno e notte, al fianco del padre. E quando Angelo la riaccompagnerà avrà da lui una risposta che la manda in crisi: sì quella somiglianza che lei ha notato fra Angelo e Blasco è la somiglianza di due fratelli.
Angelo torna al lavoro. Sente che il vecchio Santocastro è coinvolto fino al collo, ma servono delle prove per dimostrarlo. Decide di trovare a tutti i costi Lo Jacona: è l’unico a conoscere la verità. Grazie a un’intuizione di Corallo si scopre che l’uomo si nasconde sull’isola siciliana di Levanzo. Purtroppo, all’arrivo della Polizia l’ingegnere inizia una fuga folle verso il mare: precipita e muore tra gli scogli. Il viaggio a Levanzo non è però inutile: tra gli oggetti di Lo Jacona, Angelo rinviene un lucido che contiene un tracciato enigmatico. Lo stesso che poche ore dopo troverà anche tra le carte che Adele stava studiando prima di essere uccisa. Caronia sovrappone i lucidi sulla mappa dell’acquedotto cittadino e finalmente comprende che l'acquedotto di Palermo est è stato segretamente modificato affinché riprendesse il percorso dell'antico acquedotto arabo e dirottasse l’acqua verso il complesso turistico in costruzione a Pietre Varate. Ma chi dirige questa grande speculazione ai danni dei palermitani?
Nessun commento:
Posta un commento