La Natività
Dopo aver subito minacce da parte di uno sconosciuto, Daniela rivela all'amica di temere di essere incinta e di non sapere chi sia il padre: il fidanzato Blasco, con cui non sta più insieme, o il suo capo Angelo, con cui ha fatto l'amore una volta soltanto.
Angelo, dopo aver assegnato una scorta a Daniela, prosegue nella ricerca di Luigi Lo Jacona, sparito nel nulla. La moglie afferma di essersi separata da lui e di non avere sue notizie da tempo. Ma qualcosa non convince Caronia. E quando nell’elenco degli oggetti rinvenuti in casa di Lo Jacona, Borghesan nomina un libro, “Il lungo addio” di Raymond Chandler, Angelo ricorda di averne visto una copia anche a casa della moglie. Questa coincidenza gli appare da non trascurare.
Intanto si delinea meglio il profilo del ricercato: ingegnere titolato, responsabile della costruzione di importanti opere idrauliche nel Maghreb, in particolare nel paese tunisino di Refah. Per Angelo, abituato a trasformare le sensazioni in prove, è plausibile che Lo Jacona, sentendosi in pericolo, si sia rifugiato proprio lì. Parte allora con Daniela e Basso, ma arrivano tardi: Lo Jacona è dichiarato morto nell’incendio che ha appena colpito Refah. La Polizia tunisina consegna ad Angelo gli effetti personali della vittima, tra cui spicca un tubo metallico contenente le mappe dell'acquedotto di Palermo, quelle scomparse...
Angelo, dopo aver assegnato una scorta a Daniela, prosegue nella ricerca di Luigi Lo Jacona, sparito nel nulla. La moglie afferma di essersi separata da lui e di non avere sue notizie da tempo. Ma qualcosa non convince Caronia. E quando nell’elenco degli oggetti rinvenuti in casa di Lo Jacona, Borghesan nomina un libro, “Il lungo addio” di Raymond Chandler, Angelo ricorda di averne visto una copia anche a casa della moglie. Questa coincidenza gli appare da non trascurare.
Intanto si delinea meglio il profilo del ricercato: ingegnere titolato, responsabile della costruzione di importanti opere idrauliche nel Maghreb, in particolare nel paese tunisino di Refah. Per Angelo, abituato a trasformare le sensazioni in prove, è plausibile che Lo Jacona, sentendosi in pericolo, si sia rifugiato proprio lì. Parte allora con Daniela e Basso, ma arrivano tardi: Lo Jacona è dichiarato morto nell’incendio che ha appena colpito Refah. La Polizia tunisina consegna ad Angelo gli effetti personali della vittima, tra cui spicca un tubo metallico contenente le mappe dell'acquedotto di Palermo, quelle scomparse...
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